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Una delegazione 5 Stelle a Bruxelles per la conferenza ''Don’t fossilize yourself''

Una delegazione di 52 attivisti pugliesi del Movimento Cinque Stelle, il 18 e 19 novembre, si è recata al Parlamento Europeo per far sentire la propria voce in materia di energia, di trivellazioni, ricerche di idrocarburi ed energie da fonti rinnovabili. Dopo il Tour “Giù le mani dal nostro mare” che ha visto centinaia di cittadini pugliesi e lucani sulle spiagge del Sud Italia manifestare contro le trivellazioni, e dopo l’evento del 9 novembre che ha visto scendere nelle piazze di 8 regioni italiane cittadini pronti a manifestare contro lo SBLOCCA ITALIA, che contravvenendo a precise direttive europee, da il via libera allo sfruttamento della terra e del mare.

La Conferenza, che ha visto la presenza di parlamentari europei italiani e non, insieme a rappresentanti di associazioni ambientaliste, ingegneri ambientali, medici e professori universitari che hanno esposto le conseguenze negative sull’uso di combustibili fossili. DON’T FOSSILIZE YOURSELF è il nome della conferenza che ha mirato a mettere in evidenza due punti: la protesta e la proposta : rendere palese l'assurdità economico-strategico-ambientale dell'insistenza sull'uso delle energie da fonti fossili, le quali rispondono solo all'interesse di poche multinazionali, portare la proposta, i modelli alternativi, sostenibili, efficaci, sperimentali e funzionanti.

Il movimento 5 stelle è andato a proporre e dare il via ad una nuova fase della nostra battaglia. Come rappresentante del Meetup Noci, Claudia Gentile, che ha portato la voce in Europa insieme ad altri rappresentanti. “Siamo andati in Europa per far ascoltare la voce di protesta dei pugliesi e a ricordare all’Europa che ci sono direttive che tutelano il nostro ambiente, ma che l’Italia non rispetta”.

Il petrolio è un modello promulgato dalle nostre parti e si applica laddove vi è povertà. In Basilicata sono presenti 650 sorgenti sotterranee che alimentano il fiume Agri per poi sfociare nella diga del Pertusillo, ed è di qui che si fornisce acqua a Puglia e Basilicata. Nella stessa regione lucana sono presenti 47 pozzi di estrazione situati poco distanti dalle sorgenti. Studi scientifici hanno dimostrato come questa contaminazione crea un inquinamento della stessa acqua con un incremento delle patologie tumorali, in particolar modo ad essere colpiti sono proprio i bambini in quanto soggetti più deboli.

Dopo un'estate di proteste sulle spiagge adriatiche e ioniche è giunto il momento di costruire un’alternativa allo sfascio della nostra Puglia! Si torna da Bruxelles ancora più carichi!
NON FOSSILIZZIAMOCI!

MOVIMENTO 5 STELLE NOCI

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27 novembre 2014

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